“Alberto Peschi, artista del secondo futurismo maceratese, nel 1938 realizza questo splendido “paesaggio marchigiano”.
Gli elementi architettonici e naturali del paesaggio sono qui scomposti come tessere di un mosaico dai colori vibrati, la campagna si articola nello spazio secondo uno schema geometrico tra maglie concentriche e raggi radiali.
L’effetto ottico che ne deriva, dalla vena naif propria dell’artista, ci suggerisce un vortice come se stessimo guardando il paesaggio attraverso un caleidoscopio e l’immagine, secondo i vari effetti di rifrazione della luce, possa cambiare da un momento all’altro. Non è splendido?